Stavolta non mi sono spostata tanto lontana da casa e vi porto alla scoperta di un luogo incantato e ricco di magia, Lodine. Avete presente il caos delle grandi città, il traffico, il suono dei clacson, lo smog, la vita frenetica? Ecco, questo paesino di poche centinaia di abitanti è tutto l’opposto.
Un minuscolo centro storico fatto di qualche casa e tanta intimità, quasi fosse il classico vicinato dei paesi più grandi. La via principale che attraversa il paese decorata con le serrande dipinte. Un paesaggio mozzafiato fatto di boschi di leccete e il vicino lago di Gusana, ne fanno una vera chicca della Barbagia.
Lodine
Lodine è nato in età prenuragica e ciò che rimane è probabilmente frutto di un più grande insediamento, che faceva di questo territorio un importante meta nel centro dell’isola. Il paese è oggi legato fortemente all’attività pastorale ed è facile girare per le stradine campestri e trovare le greggi di pecore che pascolano.
Un territorio sicuramente vocato alla pastorizia, in cui tempo fa, si distingueva anche la fabbricazione di tegole, in sardo sa teula, che era una delle principali attività del paese. Ancora oggi sono presenti i forni in cui venivano cotte le tegole, fatte di terracotta rossa. Una produzione che è sopravvissuta sino ai primi anni del Novecento e che ha permesso di fabbricare tegole per i tetti di tutta la Barbagia. Queste piccole fabbriche di tegole e mattoni, avevano dato un grande contributo all’economia del paese in tempi di carestia, anche a quelle famiglie che non possedevano terreno dedito al pascolo o all’agricoltura.
I Serrandales
Ma cos’è che affascina di Lodine? Sicuramente le opere dei serrandales, il movimento artistico che ha dato lustro alle poco gradevoli serrande di acciaio, di tre giovani lodinesi. Nel 2003 Igor e Marco Demelas con Gregorio Crisponi disegnarono il viso di Antonio Gramsci su una serranda di un garage di Lodine, inizia così la pop art in questo piccolo paese.
In poco tempo tante di quelle serrande tristi e inespressive diventarono la tela per vari artisti, che hanno dato un’impronta artistica unica dipingendo i volti di tante icone del Novecento. Tanti sono i personaggi simbolo che compaiono nelle serrande del paesello e svariati sono i murales carichi di attualità e profondo significato.
Vi dicevo che è una chicca, perché Lodine è un concentrato d’arte in piccolo formato, in cui si può fare una passeggiata scoprendo la storia di personaggi che hanno lasciato il segno. Personalmente trovo geniale l’idea di questi giovani, che con tanta inventiva hanno saputo dare al loro paese la bellezza che merita. L’arte è sempre il miglior modo per rendere attraente qualsiasi ambiente.
La pop art dei serrandales coinvolge tutti, è per eccellenza l’arte popolare e chiunque visiti Lodine potrà identificarsi nel suo personaggio preferito. Volete sapere qual’ è il mio? Guardate la foto sotto.
Chiesa San Giorgio Martire
La chiesa di San Giorgio Martire, dedicata all’omonimo santo, fu edificata nel XIV secolo, sorge nella parte più alta di Lodine ed è realizzata interamente in pietra. Il belvedere che si affaccia sul lago non lascia spazio a tante descrizioni, il panorama parla da sé. Il lago di Gusana appare come una serpentina protetta dai monti e le foto raccontano lo spettacolo.
Tra magia e archeologia, il villaggio nuragico di Soroeni
Magia e archeologia, quale connubio più perfetto? Il territorio di Lodine sembra la giusta ambientazione per un film fantasy. Visitare i siti archeologici nei dintorni vi farà capire perché ne sono rimasta così incantata.
I siti non sono gestiti, ma sono accessibili a tutti e infatti li ho potuti visitare in completa autonomia, le strade per arrivarci rendono facile il percorso, grazie anche alla buona segnaletica.
Nella strada che porta al Santuario di Sa Itria se ne incontrano vari, tutti a distanza di qualche chilometro, il che fa capire che in epoca prenuragica e nuragica, questo territorio fosse abbastanza vivace. Il fascino di tempi antichissimi lo si sente subito non appena si posa piede in uno di questi luoghi.
Sono rimasta letteralmente senza parole ad osservare il villaggio nuragico di Soroeni, immerso tra lecci e querce, nella pace e nel silenzio che solo la natura sa regalare. Pietre millenarie modellate dalla natura, dove i resti della prima presenza hanno lasciato un’impronta indelebile. Visitare il sito in solitaria e ascoltare la natura circostante, vi farà vivere l’essenza di questo posto che ha davvero un fascino incantato. In lontananza solo il suono delle greggi al pascolo e il fruscio della vegetazione intorno.
Raccontarlo non trasmette di certo la stessa emozione, ma vi assicuro che merita davvero una visita attenta, che vi farà scoprire un piccolo angolo di pace nel cuore della Barbagia di Ollolai.
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