Una delle prelibatezze sarde per eccellenza da provare durante una visita a Oschiri, il paese delle panadas famose per la loro bontà. Non potete non gustarle in uno dei panifici e lasciarvi trasportare da un gusto che racchiude tutto il sapore del territorio.
Cosa visitare a Oschiri
Premetto che a livello architettonico Oschiri non è attraente dal punto di vista turistico, ma lo è sicuramente per la gastronomia e il territorio, in cui si trovano edifici religiosi e siti archeologici unici.
Area rupestre di Santo Stefano
A Oschiri si trova un complesso ipogeico unico in tutto il Mediterraneo, che vale davvero la pena visitare e dal quale resterete affascinati. Si tratta dell’altare rupestre di Santo Stefano, inserito nel singolare contesto naturalistico del complesso di Santo Stefano.
Vi sembrerà per un momento di trovarvi in Cappadocia, in Turchia, grazie alle particolari conformazioni rocciose che fanno assumere a questa zona un’aura di mistero davvero molto magica.
In una collina situata poco più su al paese, si distingue un vasto terreno in cui compaiono delle rocce dalle forme più disparate, alcune a cono, a punta o con piccole insenature. Proprio simili alla zona turca famosa in tutto il mondo.
Vederle dal vivo credo vi farà avere la mia stessa sensazione, ovvero quella di trovarvi in una parte del mondo diversa dalla Sardegna. A riportarmi sull’isola un gregge di pecore in un terreno vicino.
Altare rupestre Santo Stefano
Nel mezzo del campo si nasconde uno dei monumenti archeologici sardi che rappresenta un unicum in tutto il Mediterraneo. Un enorme pietra in granito scolpita e lunga 10 metri, che ancora oggi conserva in tutta la sua unicità un grande mistero.
Definito “altare rupestre” perché si trova proprio di fronte alla Chiesa di Santo Stefano, si distingue per l’enigma irrisolto che lo rende carico di fascino, a partire dalla data incerta. Si pensa che la necropoli ipogeica sia stata creata nel Neolitico, ma c’è anche chi suggerisce sia nata in epoca post cristiana o bizantina.
Al momento non sono state fatte indagini archeologiche approfondite che spieghino cosa sia effettivamente quello che viene impropriamente chiamato altare rupestre. Le forme geometriche scolpite risultano essere di difficile interpretazione e per ora si può solo supporre. Si pensa che il quadrato rappresenti la falsa porta al regno dei morti, il triangolo una sorta di tempio e il cerchio la continuità del ciclo della vita.
Vicine alla chiesa si trovano altre pietre istoriate con gli stessi simboli, di cui una in particolare ha attirato la mia attenzione, ovvero la meridiana. Una pietra con un incavo circolare e intorno 12 coppelle.
Raggiungere l’area è molto semplice, ma in questo periodo non è aperta ufficialmente al pubblico e quindi potrete visitarla in solitaria, passando attraverso il passaggio tra il cancello e il muretto. Raccomando sempre il massimo rispetto, quindi, non lasciare spazzatura o danneggiare in qualsiasi modo il sito.
Nostra Signora del Castro
A pochi km da Oschiri si trova l’antico santuario di Nostra Signora del Castro, la piccola ex cattedrale del paese. Situata in un’altura del Monte Acuto da cui si domina la piana bagnata dal lago Coghinas, si trova questo castrum romano-bizantino.
La chiesa romanica in trachite rossa si trova al centro di un cortile in cui si affacciano le piccole cumbessias, i vecchi alloggi che un tempo accoglievano i pellegrini. Una struttura molto semplice, costruita intorno al XII secolo nelle vicinanze di un vecchio castrum romano, da cui deriva il nome “Castro”. Ad un’ epoca successiva appartiene il porticato costruito di fianco alla chiesa.
La sua importanza a livello territoriale fa di questo santuario una piccola perla della Sardegna centro-settentrionale a cui consiglio la visita la domenica dopo Pasqua, quando il cortile si anima per la festa.
Le Panadas di Oschiri
Gusto prelibato e tradizione millenaria racchiusi in un piccolo tortino salato di pasta ripiena, le Panadas di Oschiri. Un alimento sano e nutriente fatto di pochi semplici ingredienti con ripieno di carne o verdure. Vengono inseriti all’interno del fagottino di pasta a crudo per poi cuocere all’interno del forno.
In paese si trovano diversi panifici in cui è possibile assaggiare queste prelibatezze, che vengono prodotte anche in altre parti della Sardegna. Quelle di Oschiri, però, sono di sicuro le più famose.
Un piatto tipico sardo di probabile origine spagnola, che indicava preparazioni avvolte in pasta di pane, facili da trasportare e mangiare. Cibo già diffuso sia in epoca romana che nel Medioevo, in cui si usava avvolgere un condimento nella sfoglia di pane.
Da provare assolutamente! Ancora meglio se partecipate in maniera attiva alla loro preparazione in uno dei laboratori come quello di “Sapori di Oschiri“. Michela e Sabina sapranno mostrarvi le varie fasi di preparazione e potrete osservarle mentre in maniera veloce e puntigliosa chiudono a mano le Panadas.
Se volete essere sicuri di immergervi completamente nella cultura enogastronomica sarda allora lasciatevi trasportare da questi sapori.