Visitare Urzulei, avvolti da un vasto patrimonio culturale e naturalistico è sicuramente una delle cose da fare in Sardegna. Una meta non solo per escursionisti, ma per tutti coloro che vogliono riscoprire antichi saperi ed immergersi nella cultura locale.
Trascorrere due giorni a Urzulei, per scoprire il paese della morra sarà un’esperienza unica e sono sicura che avrete voglia di tornarci spesso.
Urzulei e la morra
Il paese di Urzulei possiede uno dei territori più belli del Supramonte, tra grotte, gole, flora e fauna da far venire voglia di viverlo in ogni suo angolo. Qui il contatto con la natura è assicurato e avrete l’imbarazzo della scelta tra esperienze culturali o escursioni in montagna.

Urzulei è conosciuto anche per essere la capitale della morra, un gioco di abilità per il quale viene organizzato dal 2006 un campionato regionale. Un gioco che un tempo era considerato d’azzardo e a lungo vietato per le violente risse che provocava. Oggi, invece, è una disciplina rivalutata e riconosciuta dalla Federazione Italiana Giochi e sport tradizionali, associata al CONI.

Il centro del paese è abbellito dai bellissimi murales di carattere antropologico, grandi riproduzioni di vecchie fotografie che ritraggono posti e persone in attimi di vita quotidiana. Il fatto che siano in bianco e nero è per renderli quanto più fedeli alle foto da cui sono tratti. Molte delle foto sono state scattate dal filologo friulano Ugo Pellis. Per la realizzazione di gran parte dei murales, invece, si distingue il famoso muralista sardo Angelo Pilloni.

A Urzulei si può vedere dal vivo la lavorazione dei manufatti di asfodelo, ammirare la chiusura dei culurgiones e restare senza fiato di fronte a Gorropu. Non solo, potrete visitare un laboratorio di tessitura, un museo diffuso e conoscere un laboratorio cosmetico erboristico.
Museo diffuso e lavorazione dell’asfodelo
Avete presente i piccoli paesini di un tempo? Dove la vita sociale si svolgeva intorno a qualche casa ed esistevano solo i servizi strettamente necessari? Ecco, a Urzulei è possibile fare un tuffo nel passato visitando il Museo Etnografico Diffuso attraverso un viaggio immersi nell’atmosfera d’altri tempi.

Si tratta di un vero e proprio centro culturale, circondato da vecchie case ristrutturate, all’interno delle quali vengono riprodotti gli ambienti domestici e gli uffici essenziali. Oltre alla scuola, troverete le poste, la caserma dei carabinieri, il vecchio municipio e tanto altro.

Sempre all’interno del museo si trova una sala dedicata ai manufatti di asfodelo, per cui Urzulei vanta una produzione centenaria. La produzione purtroppo non è più quella di una volta, ma è sicuramente un’arte da preservare e tramandare. La signora che mi ha mostrato i primi passaggi per la creazione di un cestino, mi raccontava che questo è stato il suo lavoro sin da bambina e che un tempo è stato l’elemento trainante dell’economia del paese.

L’asfodelo veniva raccolto generalmente tra febbraio e maggio, a seconda delle zone, e lasciato essiccare al sole per una settimana. Successivamente lo si lasciava in ammollo con acqua per una notte intera in modo da ammorbidirsi ed essere pronto per la sfilatura. Le mani sapienti delle donne lo lavoravano con estrema abilità, realizzando cesti di vario genere per uso quotidiano.

Per la visita al museo è necessaria la prenotazione e qui vi lascio il contatto dell’operatore che si occupa della visita da contattare prima di programmare una visita a Urzulei, Luigi Mesina 039 3494945802.
Laboratorio di Tessitura di Elena Mulas
Non un semplice laboratorio di tessitura, ma il laboratorio, perché qui potrete anche muovere i primi passi nell’affascinante mondo della tessitura sarda insieme ad Elena Mulas.

La tenacia con la quale ha svolto la sua carriera da tessitrice dal 1978, l’ha portata ad aprire gli orizzonti e vincere addirittura vari concorsi internazionali. Il primo tra questi è stato in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, in cui artisti e artigiani furono chiamati a proporre un’opera che rappresentasse quel momento storico. Elena ha vinto realizzando un arazzo unico, in cui alla tessitura si inserivano fili di asfodelo a formare 7 coppie di ballo sardo. Esattamente 7 come gli stati la cui annessione originò il Regno d’Italia.

Negli anni la sua azienda è cresciuta e oggi dà lavoro anche ad altre tessitrici, facendosi conoscere in tutta la Sardegna per i suoi vari allestimenti. Elena lavora principalmente attraverso telai meccanici con lavorazione a mano, tra cui si distinguono i piobiones (a grani) e la tessitura liscia.

Laboratorio cosmetico erboristico Insula
Sicuramente non è un posto turistico, ma il laboratorio cosmetico erboristico Insula non può passare inosservato per la qualità delle suoi prodotti. Tutti realizzati da erbe del territorio, tra cui spicca l’elicriso e prodotti come il latte di capra, 100% biodegradabili. La produzione bio è sicuramente il focus di questa piccola azienda che punta all’ecosostenibilità nel pieno rispetto della natura.

Negli ultimi anni siamo costantemente bombardati da argomenti come inquinamento globale e di cosa possiamo fare per rendere il nostro mondo più pulito. Bene, queste piccole aziende come Insula, puntano alla salvaguardia dell’ambiente investendo in prodotti naturali. Acquistarli è un ottimo modo per sostenerle e cercare di adottare uno stile di vita quanto più ecosostenibile.

Per saperne di più e acquistare visitate il sito https://www.insulabodycare.com/.
Il Supramonte di Urzulei, tra escursioni e archeologia
Il Supramonte di Urzulei occupa un territorio molto vasto che che dall’entroterra si spinge quasi fin verso la costa. Le sue bellezze richiamano ogni anno migliaia di appassionati di attività outdoor. Dall’escursionista che visita la gola di Gorropu, ai climbers attratti dalle falesie e dalle numerose vie di arrampicata, agli speleologi che si dedicano all’esplorazione delle grotte tra le più lunghe d’Italia.


Per gli amanti dell’archeologia non mancano nuraghi, villaggi nuragici e tombe dei giganti inseriti all’interno di un contesto paesaggistico tra i più selvaggi e incontaminati della Sardegna. Proprio nelle vicinanze sono stati rinvenuti reperti archeologici di fondamentale importanza, tra cui “la madre dell’ucciso“, custodito al museo archeologico di Cagliari e di cui troverete una riproduzione nella piazza principale del paese.


Nel territorio di Urzulei aleggia anche l’antica leggenda del villaggio di Mannorri scomparso nel ‘700. Fu coinvolto da una terribile faida che causò la morte di tutti gli abitanti. Oggi non si hanno più tracce di questo villaggio, a parte la Chiesa di San Basilio che sorge sulle rovine dell’antica chiesa andata distrutta.

Vi lascio alcuni link utili per scoprire questo meraviglioso territorio:
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